La strage di Stato è un testo pubblicato nel 1970, come contro-inchiesta sulla strage di Piazza Fontana a Milano, per cui vennero principalmente accusati gli anarchici e Pietro Valpreda. In quel periodo io avevo diciannove anni e mi interessavo marginalmente di politica: dopo questo fatto, avvenne qualcosa che cambiò qualche cosa nella mia vita. Nonostante le accuse di stragismo verso gli anarchici, piano piano venne a galla questa verità, e vennero fuori le connivenze tra fascisti e forze dello Stato. Questo libro lo lessi in poche ore, e cambiò tanto nella mia vita, perché aprì uno squarcio su quella che era la società di quei tempi: molto perbenista, controllata dalla Democrazia Cristiana, e profondamente iniqua. Attraverso questa lettura compresi come la strage di Piazza Fontana fosse opera di fascisti in connivenza coi servizi segreti dello Stato: a quel punto per me fu impossibile non decidere da che parte stare, e decisi di attivarmi sia nel movimento studentesco, a Carrara, sia in gruppi extra-parlamentari. Questo libro è stato sicuramente uno dei più importanti per la mia generazione.