Il mio oggetto della memoria è una Bratz, che è questa bambolina tipo Barbie ricevuta a Natale quando avevo – credo – sette-otto anni. È un oggetto per me importante, nonostante sia legato a un piccolo “trauma” della mia infanzia. Quando la ricevetti le disfeci subito l’acconciatura, divertendomi a pettinarla tutto il giorno. A fine giornata, sempre durante il giorno di Natale, mia cugina ricevette in regalo una bambola identica alla mia: la sua era perfetta, mentre io avevo praticamente creato una bambola coi capelli rasta, a furia di pettinarla, e per questo venni anche sgridata. Negli anni successivi ricevetti in regalo altre Bratz, e questa divenne quella cui ero meno affezionata. Insomma, me ne dimenticai fino ad un paio di anni fa quando mia mamma, parlando di un problema che è ancora attuale e cioè che ho sempre avuto un po’ un’ossessione distruttiva per i miei capelli, mi ha detto: “Mi dispiace, perché mi sa che il primo trauma te l’ho fatto venire io con questa storia della Bratz”. Non ci avevo mai pensato, e ora questa bambola che avevo totalmente dimenticato è legata un po’ alla persona che sono.